È molto difficile, per me, scrivere sulla pratica del Reiki perché è un’esperienza che, per essere
compresa fino in fondo, deve essere vissuta. È un percorso d’Amore con la A maiuscola che richiede una personalità armonica, un cuore aperto e una mente capace di superare i pregiudizi.
Dopo aver ricevuto la prima iniziazione dal maestro Evangelista Berni Canani, mi sono sentita
invasa e pervasa da una energia nuova e quel 6 gennaio, giorno freddo e nevoso, ha segnato un passaggio importante nella mia esistenza, diventando il giorno della mia ri-nascita a nuova vita: la mia Epifania.
Già, ri-nascita, come una vera e propria “nuova nascita”. Perchè è questo che fa il Reiki. Ha il potere di ripulirti da tutti i tuoi blocchi, dai tuoi ancoraggi, dai tuoi traumi emotivi che si sono cronicizzati o, per rendere meglio l’idea, “fisicizzati”, causandoti disturbi fisici o disagi debilitanti come ansia, attacchi di panico, fobie.
Il Reiki è “energia intelligente”
Il Reiki non può fare male, perché è guidato da una coscienza superiore; è energia “intelligente”, interviene laddove c’è effettivamente bisogno di riequilibro, nei tempi e nei modi che esulano dalla nostra umana comprensione, portando la persona al raggiungimento del benessere e dell’equilibrio psico-fisico-emozionale. Inoltre, poiché il praticante non dirige attivamente la guarigione e non decide su cosa lavorare, o cosa guarire, il guaritore non corre il pericolo di essere contagiato dal karma del cliente.
Il guaritore, durante il processo, rappresenta solo il mezzo attraverso cui l’energia si propaga e il suo ego non è mai coinvolto nel processo.
Chi dona Reiki è soltanto un canale attraverso cui l’Energia Universale scorre.
Benefici del Reiki
In base ad esperienze raccolte in tutto il mondo si possono trarre alcune conclusioni sugli
effetti del Reiki. Bisogna sempre tener presente che mente, corpo e psiche si influenzano
vicendevolmente e i nostri disturbi possono richiamare la nostra attenzione sulle lacune dello sviluppo della nostra individualità e sul conseguente disequilibrio fra ciò che sentiamo e ciò che in realtà è la nostra vita.
Il Reiki, quindi:
• vivifica il corpo e lo spirito;
• ripristina l’armonia psichica ed il benessere spirituale;
• lavora sul piano fisico, mentale e spirituale portando all’equilibrio;
• ricompone le riserve di energia;
• purifica dalle tossine e dalle scorie accumulate;
• tonifica e/o rilassa in base alle esigenze;
• porta benefici alle piante e agli animali;
• aiuta a sbloccare situazioni stagnanti.
Nello specifico, il Reiki sollecita i processi di autoguarigione naturale del nostro corpo,
sciogliendo i blocchi energetici e portando ad un completo rilassamento. I nervi tesi si calmano, l’appetito viene regolato, il sonno diventa più sereno e profondo, la capacità di concentrazione migliora, la memoria aumenta. Attenua il dolore, migliora la circolazione sanguigna, ristabilisce l’equilibrio naturale dei succhi gastrici, aiuta gli organi di escrezione (intestino, vescica, pelle) a compiere le loro funzioni.
Guarigione spirituale del Reiki
Il Reiki consente di riprendere contatto e coscienza con la propria parte spirituale. Quindi la guarigione del corpo è un “effetto collaterale” della guarigione spirituale.
Ogni applicazione di Reiki porta ad un sempre maggiore benessere psicofisico e allo scioglimento delle nostre strutture mentali rigide, processo che permette di rimettere
in discussione i vecchi pregiudizi, aprendo la mente a nuove esperienze e favorendo l’ampliamento della conoscenza. È possibile l’aumento dell’attività onirica, come avviene durante l’assunzione di rimedi vibrazionali come i Fiori di Bach; d’altronde, i sogni ci portano delle informazioni, fornendoci allo stesso tempo, le chiavi per comprenderci.
Durante un percorso di trattamenti Reiki può succedere (ogni individuo è diverso dall’altro e ognuno può avere reazioni differenti) che si manifestino fenomeni di disintossicazione, come, ad esempio, un aumento dell’emissione dell’urina, delle feci o della sudorazione, attacchi di febbre, aumento del catarro… fino a quella fase chiamata “crisi di riequilibrio” in cui si acutizzano e/o si ripercorrono gli eventuali stati d’animo e sintomi fisici avuti nel corso della vita. È un fenomeno normale e non c’è da preoccuparsi, anzi, è da assecondare. Per aiutare la disintossicazione è consigliabile bere almeno due tisane depurative al giorno durante i giorni di trattamento.
Significato di malattia
La malattia ha significato di messaggio nella vita spirituale di ognuno, nel percorso verso il risveglio interiore: la cura energetica avviene quando il messaggio spirituale è accettato.
La malattia non è altro che la manifestazione di scontentezza dell’anima che accusa malessere, è la rottura di un equilibrio nell’armonia della difettosa sintonia con il Tutto. Essa
è una grande “indifferenza” del sé inferiore, che manifestandosi prima all’anima, diventa poi visibile al corpo fisico, attraverso blocchi energetici che danno origine ai disturbi.
La malattia manifesta uno squilibrio energetico, un “alt” nel sistema eterico e a tale squilibrio
o disarmonia è possibile far risalire i sintomi fisici. Reiki porta armonia nello stato energetico e facilita la guarigione, verificando cambiamenti nella consapevolezza; la guarigione è, appunto, una delle tante sfaccettature del Reiki.
Reiki e OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità segue con attenzione, da anni, il ritorno alle terapie
non convenzionali e la loro diffusione, tanto che proprio nell’ambito del Centro per le medicine tradizionali dell’OMS sono state prodotte delle linee guida per la pratica dell’agopuntura e per la ricerca sulle medicine complementari.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi riguardanti questa tecnica, svolti spesso negli
stessi ospedali che già la utilizzano e ve ne sono molti già sufficientemente accurati da meritare la pubblicazione sulle riviste scientifiche. I risultati evidenziano i benefici del trattamento Reiki sul paziente.
In Italia la Dott.ssa Silvia Cecchini sul suo sito internet ha lanciato un appello per l’introduzione del Reiki nel S.S.N., dichiarando, fra l’altro “Penso che sarebbe un grande passo
avanti per ogni ospedale promuovere corsi di aggiornamento per personale medico e paramedico sul Reiki”. Solo negli USA sono più di 800 gli ospedali che integrano, a vario titolo, il Reiki in reparto.
Alcuni esempi in Italia: Ospedale San Carlo Borromeo di Milano (centro di medicina
psicosomatica), Ospedale Molinette di Torino (centro oncologico con progetto pilota), Ospedale Cardinal Massaia di Asti effettua trattamenti Reiki sui pazienti nel reparto di Oncologia.
L’Istituto Nazionale Tumori ha utilizzato il Reiki presso la divisione di cure palliative, riabilitazione e Hospice (all’interno del Gruppo Me.Te.C.O., Medicine e Terapie Complementari in Oncologia); l’UOC di Onco-Geriatria dell’Istituto Geriatrico “Pio Albergo Trivulzio” di Milano nel 2005 ha utilizzato il Reiki nel trattamento dei pazienti oncologici anziani con un tumore in fase terminale. Dal 2016 il Reiki è presente all’Ospedale Carlo Poma di Mantova grazie a un’iniziativa dell’Istituto Oncologico Mantovano per i reparti di oncologia e cure palliative. Ancora: presso il Presidio Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, da gennaio a marzo 2018, è stato realizzato il Progetto “Reiki in Ospedale” finalizzato a ridurre il dolore nei piccoli pazienti e nei loro genitori.
Nel 2012 la Fondazione FARO a Torino ha iniziato a fornire trattamenti Reiki ai pazienti ricoverati in hospice. Il Servizio per le Tossicodipendenze e l’Alcologia (Ser.T) di Vicenza (ULSS 6) ha inserito tra i suoi programmi di recupero di soggetti alcool dipendenti anche la disciplina del Reiki. Da gennaio 2011 il Ser.T di Vicenza in collaborazione con l’Associazione Culturale Sorgente di Luce propone il progetto riabilitativo “Reiki For Me” per
soggetti alcool dipendenti. Dal 2014 il progetto “Mi curo di te” porta il Reiki ai pazienti oncologici dell’Hospice e del reparto di oncologia a Bassano del Grappa (Vicenza) grazie all’Associazione Oncologica San Bassiano-Onlus.
Dal 2014 al 2016 all’Hospice di Teramo è stato realizzato un progetto pilota per valutare l’efficacia del Reiki nella riduzione dello stress psicofisico dei caregiver fino ad arrivare alla città di Bari, dove il Reiki viene utilizzato per patologie fonoarticolatorie, respiratorie e oncologiche presso il Dipartimento di Fisiopatologia respiratoria dell’Azienda Sanitaria Locale Bari 4.
Di esempi ce ne sarebbero ancora, ma mi fermo qua.
Come si svolge una seduta Reiki
L’operatore Reiki dispone i palmi delle mani sul corpo del ricevente (che rimane vestito, non è necessario spogliarsi), in modo che l’energia vitale universale possa fluire naturalmente nelle aree del corpo che più ne hanno bisogno. I punti di stazionamento scorrono dalla testa alle gambe, prestando maggiore attenzione ai centri energetici del ricevente stesso (i suoi chakra) che hanno maggior bisogno di essere riequilibrati energeticamente.
Puoi prenotare la tua seduta Reiki, compilando il form alla pagina “Richiedi una consulenza”
Se decidi di sottoporti ad un trattamento Reiki con me, la prima seduta viene preceduta da una fase di colloquio conoscitivo e valutazione naturopatica per individuare il tuo stato energetico, nonché tendenze e predisposizioni (in naturopatia il “terreno di appartenenza”), in modo da integrare, ove necessario, con fitoterapici, floriterapici e/o suggerimenti di stile di vita.
Nelle sedute successive è sempre prevista una fase di restituzione per monitorare i progressi conseguiti.
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