Ti ritrovi in uno stato di assenza totale, di soppressione della passione, delle emozioni?
Ti manca l’interesse per quelle cose che, invece, agli altri risultano eccitanti?
L’apatia è la cosiddetta voglia di non far niente e può essere il risultato della noia. Purtroppo, oggi affligge molte più persone rispetto al passato, le quali tendono a soffrire anche di depressione o stati ansiosi, anche se queste due patologie non vanno confuse con l’apatia.
Approfondiamo di più cos’è l’apatia e cerchiamo di capire cosa fare quando se ne è affetti.
A-pathos = senza passione
Il termine apatia deriva dal greco a-pathos ovvero assenza di passione. Come dice, quindi, la parola stessa, significa mancanza di emozioni, desideri, interessi, sentimenti e passioni nella propria vita.
Il sintomo caratteristico dell’apatia è proprio la mancanza della voglia di fare; chi ne soffre appare privo di interesse verso le attività di ogni tempo, compreso il proprio lavoro. Non ha un hobby e non progetta il suo futuro, vive in un perenne stato di disinteresse verso tutto e tutti, in un vero e proprio senso di vuoto.
Anche negare, nascondere chi si è veramente e modificarsi ed esprimersi secondo quello che gli altri pensano che si debba essere può essere alla base dell’apatia.
L’apatia non va confusa, però, con la pigrizia, che è spesso collegata al carattere della persona stessa. Chi soffre di apatia vive, invece, in uno stato profondo di sofferenza psicologica.
Anime in viaggio…
La nostra essenza, la nostra anima sta continuamente vivendo un viaggio fisico ed ogni cambiamento, ogni crescita e trasformazione avvenuta nel nostro cammino sono esperienze tanto fisiche quanto spirituali.
Sotto i nostri piedi c’è Madre Terra, intesa dalle culture indigene ed aborigene come l’espressione vivente dell’energia madre e ci sostiene con nutrimento e vita. Oltre il fascino e lo sfarzo della tecnologia, possiamo ricordarci di cosa significhi sentirsi vivi e presenti semplicemente attraverso il tocco della terra sotto i nostri piedi, sentirne il movimento e l’energia vibrante che emana e ci circonda. Invece, spesso diamo tutto per scontato e finiamo per vivere senza passione, adeguandoci ai ritmi della vita lavorativa e della gestione familiare, abituandoci ad indossare, quasi senza più alcuno sforzo, quelle “maschere” che ci permettono di affrontare i vari contesti della nostra realtà, allontanandoci sempre più dalla nostra vera essenza, dalla parte più vera di noi.
Il modo più semplice per spegnere la passione è costringersi a fare qualcosa quando non lo si vuole veramente o quando non ci si sente all’altezza di farlo e quando si sopprime la naturale passione per qualcosa, rendendo più importante altri aspetti più doverosi dell’esistenza come il lavoro o i ruoli assunti nella società, si soffoca quel senso innato dei ritmi e dei cicli del lavoro e del gioco.
Questo atteggiamento può condurre all’apatia fino ad arrivare a stati più gravi etichettati con il termine abulia. Ad un occhio non attento, potrebbe essere confusa con la depressione, dalla quale, tuttavia, si differenzia per molti punti e caratteristiche.
Sintomi principali dell’apatia
I sintomi possono essere molteplici.
Sintomi fisici: stanchezza e mancanza di energie, diminuzione o aumento dell’appetito.
Sintomi comportamentali: incapacità di portare a termine qualsiasi attività; tendenza all’isolamento; riduzione o assenza dell’espressività facciale, gestuale e vocale.
Sintomi cognitivi: difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione; difficoltà a portare a termine un compito, difficoltà nella presa di decisione nella progettazione e pianificazione delle azioni da svolgere per raggiungere un compito.
Sintomi psicologici
- Perdita di interesse per cose che precedentemente all’insorgenza dello stato apatico riscuotevano interesse e curiosità.
- Disinteresse nel creare nuove amicizie, relazioni e rapporti.
- Disinteresse nel provare nuove esperienze.
- Indifferenza.
- Noia e senso di vuoto e inutilità.
- Assenza di piacere in ogni attività.
- Diminuzione delle emozioni sia positive che negative.
- Riduzione o assenza di desiderio sessuale.
Apatia e depressione
L’apatia in psichiatria viene identificata come un sintomo della depressione.
Nella quotidianità essa spesso viene confusa con la depressione, dalla quale, tuttavia, deve essere distinta tramite l’utilizzo di strumenti appropriati e utilizzati da professionisti della salute specializzati.
Sebbene depressione e apatia condividano, come sintomo, la perdita di interesse, esse si differenziano per gli aspetti cognitivi ed emotivi.
Infatti, l’apatia è una condizione in cui la riduzione del comportamento finalizzato al raggiungimento di uno scopo (es. divertimento, piacere) è legata alla mancanza di motivazione.
Nella depressione i sintomi sono, invece, legati a un’alterazione umorale. Le persone apatiche presentano un tono emotivo piatto in cui né le emozioni negative né quelle positive intervengono o le scalfiscono; sembrano essere passive, indifferenti verso la loro condizione fisica di salute, poco preoccupate di ciò che accade loro o intorno a loro.
Tuttavia, è assente la tristezza e il senso di inutilità e vuoto che, invece, sono caratteristiche della depressione.
Nella depressione, infatti, il tono dell’umore è negativo, ci si sente tristi, disperati, oppressi, con frequenti ideazioni suicidarie.
Come conseguenza di ciò, il depresso si lamenta e prova disagio per la sua condizione e il suo star male. Egli vive ogni situazione emotivamente carica in maniera negativa. L’apatico, al contrario, non reagisce né fisicamente né emotivamente a situazioni per cui ci si aspetterebbe una reazione.
Come uscirne….entrando “nel vuoto”
Non è raro fare esperienza dell’apatia nel corso della vita e quando capita non dobbiamo allarmarci: è il mezzo che usa la nostra anima per avvisarci che la routine quotidiana inizia a starci stretta e che i pensieri, i progetti e le abitudini che stiamo, costantemente, seguendo non ci rappresentano più; c’è bisogno di aria fresca.
Ma come fare per cambiare aria e uscire dall’apatia? Facendo un viaggio? Iniziando nuove attività? Uscendo con gente diversa dal solito?
Niente di tutto questo.
Per riuscire ad emergere dallo stato di apatia che ci preoccupa, occorre semplicemente accettare il senso di vuoto che si sta provando, accogliendolo senza averne paura e senza volerlo riempire a tutti i costi. In questo modo, entreremo nel regno del nulla e, affidandoci al nulla, scenderemo più in profondità dentro noi stessi e potremo, così, far rinascere le sensazioni e le emozioni che si sono bloccate.
È nell’accoglimento del vuoto e del silenzio, come tana in cui rifugiarsi, che sbocciano i primi germogli di un atteggiamento e di una mentalità nuovi, il miglior antidoto all’apatia e alla depressione. Quasi senza rendertene conto, dare più spazio al silenzio interiore sarà portatore di doni inattesi: nuovi incontri, opportunità lavorative, gioie inaspettate. Quando non sarà più il mentale a dirigere la tua vita, ma altri stati energetici più profondi, allora ti collocherai istintivamente nella strada giusta.
Vivere in profondità, e non in superfice, guarisce tutti i mali dell’anima e del corpo.
Una tecnica molto efficace per riportare in equilibrio il nostro sistema mente-corpo-spirito è il Reiki.
Il Reiki è particolarmente indicato per tutti gli stati emotivi che portano malessere quali ansia, irrequietezza, stress, tensione, rabbia, depressione, agitazione, apatia, tristezza, confusione mentale, insonnia, perdita di concentrazione e di vitalità.
Un valido aiuto può arrivare anche dalla Fitoterapia e dalla Floriterapia di Bach; se associate a un percorso Reiki e a tecniche pratiche (come quella di seguito illustrata), può condurre chi soffre di apatia, a ritrovare interesse per la vita e a navigare lungo le sue correnti con gioia e vitalità.
Un esercizio per curare l’apatia
- Siediti in un luogo familiare e chiudi gli occhi
- Immagina tutti i ruoli che interpreti ogni giorno (ad esempio il genitore, l’insegnante, il dipendente…)
- Scegline uno
- Percepisci tutte le sensazioni che questa immagine ti dà (impotenza, solitudine, noia, ecc.)
- Apri gli occhi e scrivi tutte le sensazioni provate su un foglio
- Nascondi il foglio in un luogo buio e segreto: hai appena affidato la tua interiorità al nulla
- Ripeti l’esercizio ogni giorno, modificando ogni volta, se necessario, le sensazioni provate
Questo esercizio anti apatia può essere completato, immaginando, anche, la persona opposta rispetto al ruolo scelto.
Ad esempio, se il personaggio che incarni è un professore sempre disponibile e scherzoso, prova ad immaginarti anche come un maestro serio e intransigente. In questo modo, romperai l’immagine abituale che ti sei fatto di te stesso e proverai che sensazioni nascono dal vederti in modo diverso.
Prendendo confidenza con le parti opposte che abitano in noi, riusciremo, finalmente, a recuperare il senso di completezza e di autostima perduto e a superare l’apatia.
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